Parrocchia di Saint-Barthélemy apostolo, festa il 24 agosto Altitudine: 1633 m - Abitanti: 80
La frazione di Lignan è il principale centro del vallone di
Saint-Barthélemy, appartato e tranquillo rispetto alle altre affollate località valdostane, meta del turismo di massa.
I segni della presenza umana in questi luoghi risalgono all'epoca preistorica. Poco sotto l'abitato di Lignan, in suggestiva posizione su di un promontorio roccioso ben visibile dalla strada che risale la valle, è stato individuato all'inizio degli anni Settanta un insediamento a "castelliere", databile alla fine dell'età del bronzo (1500-1200 a. C.), mentre a monte dell'insediamento eneolitico di Vollein, nel comune di Quart, è stata scoperta una necropoli di tombe "a cista".
La parrocchia
La prima attestazione documentaria della sua esistenza è contenuta in una bolla emanata nel 1153 da papa Eugenio III, in cui si elencano i possedimenti in Valle d'Aosta dell'abbazia benedettina di Ainay, situata nei pressi di Lione. Oltre alla parrocchia di Saint-Barthélemy, vi figurano quelle di Nus, Quart e Saint-Vincent.
Sin dall'inizio la parrocchia di Saint-Barthélemy è strettamente legata a quella di Sant'Ilario di Nus ed è sottoposta al medesimo priore, poiché non ha diritto ad un parroco proprio. Già a partire dal XV secolo, però, vi risiede un suo sostituto, a cui è effettivamente affidata la cura delle anime e che è per lo più definito nei documenti "secondo vicario" di Nus.
La parrocchia di Saint-Barthélemy segue da vicino le vicende di quella di Sant'Ilario. La sua dipendenza dall'abbazia di Ainay ha termine nel 1588; il 20 aprile di quell'anno il papa Sisto V concede infatti ai domenicani incaricati del Santo Uffizio dell’Inquisizione di Vercelli tutti i diritti sul priorato di Nus e sui beni annessi,
Il rapporto stretto fra le due parrocchie viene a cessare il 26 settembre 1746 quando, in occasione della visita pastorale, il vescovo monsignor De Sales annuncia l'erezione in parrocchia autonoma di Saint-Barthélemy. Il primo curato fu Jean-Baptiste Bos di Perloz, sino al 1767. Di recente la penuria di vocazioni ha riunito nuovamente le due parrocchie sotto un solo pastore; dal 1988, infatti, il parroco di Nus esercita il suo ministero anche a Saint-Barthélemy.
La chiesa
Sebbene il titolo stesso della chiesa, San Bartolomeo apostolo, sia indizio della sua antica fondazione, nessun dato oggettivo ci permette di risalire ad un periodo anteriore al XII secolo. I verbali delle prime visite pastorali documentate (XV secolo) affermano che la chiesa era dotata di due altari, che vi erano due campane e che vi si officiava la messa nelle domeniche e nelle feste solenni. Ben poco possiamo dedurne sulla struttura dell'edificio stesso. Nei secoli seguenti, allorché incominciano ad apparire i conti delle spese della parrocchia, sono attestati vari lavori di restauro: rifacimenti parziali, ampliamenti (in particolare della sacrestia), decorazione dell'interno. L'edificio, dalle dimensioni ridotte, presenta pianta a croce latina, volte a crociera dipinte e arredi sacri secenteschi. L'altar maggiore e i due altari laterali (a destra l'altare del Rosario) sono in legno scolpito, dipinto e parzialmente dorato. Sull'arco trionfale, crocifisso ligneo e due angeli ceriferi dorati.
Un elemento architettonico interessante che merita di essere ricordato è il caratteristico portico antistante l'ingresso. Esso non costituiva un semplice abbellimento ma aveva una precisa funzione liturgica. Era conosciuto nelle chiese valdostane col nome di "porche de mariage" poiché al suo riparo si svolgevano i riti preliminari al matrimonio. Sappiamo dalla documentazione pervenutaci che talora era anche utilizzato per la catechesi. Sulla lunetta sovrastante il portale d'ingresso sono raffigurati san Pietro e san Bartolomeo; questi tiene tra le mani la sua stessa pelle scuoiata, ricordo del suo atroce martirio.
Il museo parrocchiale di arte sacra
In chiesa è stato realizzato nel 1990 un piccolo museo di arte sacra che raccoglie alcune delle più interessanti opere artistiche provenienti dalla chiesa parrocchiale e dalle cappelle, risalenti al periodo dal XV al XIX secolo. Si segnalano all'attenzione dei visitatori soprattutto la bella statua lignea di san Pietro e la croce astile in lamina di argento, entrambe del Quattrocento.
Il campanile
Nulla si sa della data di edificazione del campanile; dalla bifora tuttora visibile e da quelle che sono state nascoste dai vari interventi sembra di poterlo attribuire al XIII secolo. Le bifore nei secoli furono modificate, a volte forse con qualche inconveniente, se nel 1720 l'autorità diocesana raccomandava di ricollocare al suo posto la colonna che era stata asportata dall'apertura a levante, che si può ancora vedere ai nostri giorni.
SANTUARIO DI CUNEY
La più amata delle cappelle della parrocchia, il santuario mariano di Cunéy, si trova a 2652 metri di quota, ai piedi di uno spettacolare anfiteatro morenico, al limite della zona delle rocce e delle nevi perenni. Attira fedeli da tutta la Valle in occasione della festa della Madonna delle Nevi il 5 agosto: in tale giorno viene effettuata la suggestiva processione alla sorgente, per benedirne l'acqua.
La cappella fu realizzata nel 1656 per volontà dei rappresentanti delle comunità di Nus, che ne avevano deciso la costruzione in quanto era necessario dotare il luogo, già meta di pellegrinaggi, di un edificio sacro. Quest'ultimo fu esaminato da una apposita commissione nel 1659 e giudicato idoneo al culto; nel 1661 fu dotato di proventi da fedeli delle due parrocchie di Nus. Il primitivo edificio, però, per quanto ben realizzato, era di dimensioni piuttosto esigue; inoltre, la permanenza per parecchi mesi dell'anno sotto la neve lo aveva in parte dissestato. Venne così presa la decisione di riattarlo e nello stesso tempo di ampliarlo per accogliere meglio i pellegrini. Nella seconda metà del XIX secolo vennero compiuti vari lavori che si conclusero nel 1869, anno della solenne consacrazione. Nel corso del XX secolo furono effettuate opere di consolidamento, di portata però limitata. Interessante la statua della Vergine che vi è conservata e a cui si collega la leggenda sulla collocazione della cappella. Essa sarebbe stata ritrovata sul luogo da un pastore che l’avrebbe portata a valle, a Saint-Barthélemy; da qui sarebbe sparita, per ricomparire sul luogo originario; per questo motivo si sarebbe deciso di edificare lassù il luogo di culto. La statua sembra risalire ai secoli XVI-XVII ed essere pertanto contemporanea all'epoca della realizzazione del primitivo santuario. È degno di menzione anche il moderno rifugio alpino, di proprietà della parrocchia, che sorge accanto alla cappella. È ora gestito dalla locale sottosezione del CAI. Ha la capienza di 27 posti letto e può essere utilizzato dai pellegrini e dai numerosi alpinisti che percorrono l'Alta Via numero 1.
Altre cappelle
La cappella di Porliod. Fondata il 27 aprile 1661 dai due fratelli Panthaléon e Pierre Porliod, è dedicata a san Pantaleone.
La cappella di Champlaisant. Voluta dal canonico Louis-Joseph Porliod, fu benedetta nel 1884 e dedicata alla Visitazione della Vergine.
La cappella di Praz. Venne fondata nel 1732 dagli abitanti della zona in onore di san Bernardo; il campanile è di questo secolo, così come la ristrutturazione dell'edificio.
La cappella di San Michele al Côta. È stata realizzata nel 1971 dalla famiglia Arlian, quale esempio di devozione dei nostri tempi. È privata.